Kendo in Giappone attorno al 1920

Nel 1919 Dai Nippon Butoku-kai, l’organizzazione che all’epoca unificava le arti marziali in Giappone, adottò il termine Kendô per designare le arti fino ad allora denominate Gekken e Kenjutsu, con ciò riferendosi ad esse come ad ‘una forma di Budô che mira ad addestrare mente e corpo ed a coltivare lo spirito attraverso una pratica continua’.

Il nuovo nome riflette il fatto che l’addestramento nelle arti marziali non consiste solamente di addestramento nelle tecniche, ma ha un’importante dimensione spirituale: imparare a vivere come essere umano attraverso l’addestramento nelle arti marziali.

A partire dal 1952 Zen Nippon Kendô Renmei (ZNKR)/All Japan Kendo Federation (AJKF) ha dato al Kendô forma istituzionale propria. Al suo interno la discussione relativa alla natura ed alle finalità del Kendô ha prodotto nel 1975 la definizione seguente, redatta in versione bilingue giapponese/inglese e denominata Kendô-no Rinen/The Concept of Kendo, che è considerata l’ultima nozione accessibile per mezzo della logica e rappresenta tuttora l’orientamento fondamentale per coloro che apprendono il Kendô:

Kendô è la via della ricerca della perfezione come essere umano attraverso l’esercizio dei principi della spada.

A questo testo è stato associato Kendô Shûren-no Kokoro-gamae, lo scopo della pratica del Kendô: 

Lo scopo della pratica del Kendo è formare la mente ed il corpo, coltivare uno spirito forte ed attraverso un addestramento corretto e severo sforzarsi di progredire nell’arte del Kendô, tenere in considerazione la cortesia e l’onore, associarsi agli altri con sincerità e ricercare per sempre il perfezionamento di se stessi. In questo modo si sarà capaci di amare il proprio paese e la società, di contribuire allo sviluppo della cultura e di promuovere la pace e la prosperità tra i popoli.

Tra le successive elaborazioni ZNKR/AJKF, che non presentano il rilievo attribuito a Kendô-no Rinen ed a Kendô Shûren-no Kokoro-gamae, una in particolare è rilevante al fine di delineare l’identità della cultura tradizionale giapponese individuata dal termine Kendô:

Kendô, l’arte del maneggio della spada giapponese, è un modo di vita che mira allo sviluppo di sè attraverso la pratica dei principi dell’arte della spada.

Il testo non entra nel merito di quanto attiene l’aspetto pratico delle forme dell’addestramento nei principi dell’arte del maneggio della spada giapponese. Esso si limita ad identificare le coordinate culturali di fondo che ne rappresentano l’immediato contesto di riferimento.


Il concetto

Kendô è un modo di vita qualificato dalla ricerca della perfezione come essere umano attraverso l’addestramento nei principi dell’arte del maneggio della spada giapponese.

Addestramento e ordinamento

Keiko è la pratica dell’arte del maneggio della spada giapponese. Keiko non indica semplicemente la pratica nel suo ripetersi ma, il suo significato, include l’importanza dell’attitudine nei confronti dell’arte praticata.

Realizzazione dei principi

Ippon è la realizzazione dei principi dell’arte del maneggio della spada giapponese. Ippon è l’esecuzione di Waza che raggiunge il proprio scopo: il colpo valido eseguito con Ki-ken-tai-itchi.

Istituzioni in Italia

Le istituzioni del Kendô in Italia rappresentano il Kendô. Organizzano coloro che lo seguono, regolando l’attribuzione di prerogative e funzioni sulla base del rango assegnato.

Tutti i testi di questa sezione sono tratti e adattati per il sito dai documenti ufficiali Zen Nippon Kendo Renmei (ZNKR)/All Japan Kendo Federation (AJKF)
a cura di Eugenio De Medici con la collaborazione di Akiko Tamura Savoldi

Il documento originale con il testo integrale è scaricabile al seguente link
Principi.doc (kendo-cik.it)