12. Le istituzioni del Kendô in Italia rappresentano il Kendô. Organizzano coloro che lo seguono, regolando l’attribuzione di prerogative e funzioni sulla base del rango assegnato. Sovrintendono alle sessioni di pratica (Keiko), di competizione (Shi-ai) e di arbitraggio (Shin-pan), di esami (Shin-sa), provvedendo a che il Kendô sia seguito nello spirito del Kendô, così che le forme dell’addestramento nei principi dell’arte del maneggio della spada giapponese siano praticate nel modo corretto: seguendo Ri-hô, nel rispetto della loro natura e del loro rapporto, in conformità con Rei (nel Kendô Rei ha il proprio fondamento in Ko-ken chi-ai e la propria realizzazione in Katsunin-ken. “Katsunin-ken incorpora l’idea che benché il kenjutsu fosse originariamente la capacità di ottenere la vittoria con la spada su di un opponente, a seconda tuttavia del modo in cui si usa il proprio cuore e la propria mente, esso può anche diventare la capacità di migliorare la propria vita e quella del proprio opponente. Questo modo positivo di usare la spada è ampiamente applicato nel Kendô poichè il termine Katsunin-ken esprime la meta ultima del Kendô”.