È iniziata l’estate, quindi è caldo.
Viviamo a pochi km dal mare che notoriamente ha la funzione di elastico molto resistente. Cerchi di allontanarti ma ad un certo punto ti domanda: “Ma dove diavolo vai con questo sole?! Vieni qua, suvvia!”
Ma poi ci sono le amicizie, quelle che nel Kendo riesci a costruire dandoti al 100% in un jigeiko, sudando, a distanza di chilometri delle rispettive case, o mentre sei in giro per lavoro ed hai in auto il bogu. Perchè alla fine speri sempre che i tuoi impegni finiscano in tempo per poter bussare alla porta di qualche dojo che ti possa accogliere.
Gli amici di Verona in questo sono sempre stati un riferimento per noi.
Sono passati ormai diversi anni da quando ho personalmente avuto il piacere e l’onore di poter praticare con il caro Marco Dal Zovo; e abbiamo fatto sempre il massimo per poter partecipare alle varie edizione del Memorial in suo ricordo.
Quindi è caldo sì, abbiamo il mare, sì, ma la spinta per non mancare all’edizione numero 8° ha rotto l’elastico di cui sopra.
L’ospite di quest’edizione è stato niente meno che Koichi Nakabayashi (Renshi 6 Dan).
Citiamo alla lettera quanto riportato dall’organizzazione riguardo i successi agonistici di Nakabayashi Sensei:
Campionati europei
Individuale
🥇 2007 (Junior)
🥈 2013
🥇 2019
Squadre
🥇2013-2016-2017-2019-2022-2023
🥈2014
Campionati del mondo
Team
🥉 2024
La curiosità di scoprire in un contesto non agonistico un atleta di questa caratura era molto alta (lo confessiamo…).
All’arrivo al palazzetto alcuni amici ci hanno subito anticipato che quei successi sono frutto di un duro lavoro soprattutto basato sull’intensità ed il mindset messo a disposizione della pratica. Lo scopriremo dal secondo 1 della sessione mattutina. Ci viene anche anticipato della bontà della persona, non abbiamo alcun motivo di dubitare visto la fiducia che riponiamo negli organizzatori. E così sarà.
Il topic principale è il semé, ma non come lo intendiamo nella pratica a due con bogu, sia essa jigeiko o kihon. L’intensità, l’energia, la forma mentis che Nakabayashi ci richiede dev’essere messa a disposizione di tutti immediatamente, senza risparmiare una goccia di sudore così che l’intero palazzetto ne possa apprezzare la potenza nel senso più intimo del termine.
Inutile raccontarvi della tecnica, degli esercizi, perché quelli, chi frequenta stage, potrà ritrovarli. La differenza la fa il “come” li si mostra, sia per energia che per disponibilità verso gli altri. L’esempio.
Torniamo a casa sfiniti, vuoti ma al contempo estremamente pieni. Chi c’era può capirci.
Grazie agli amici di Verona, ovviamente a Koichi Nakabayashi, ai kodansha che ci hanno assistito ed a tutti i presenti che hanno contribuito a creare un clima perfetto per aggiungere qualche mattoncino della nostra casetta.
See you soon!
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